Storia del borgo di Palmoli

Ultima modifica 30 aprile 2024

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Il territorio di Palmoli si estende su un monte a 727 mt. di altitudine e risulta tangente per tutto il lato lungo occidentale al corso del fiume Treste.
L’abitato è a diretto controllo della valle e domina il sottostante fiume da un dirupo scosceso che offre il lato inaccessibile ad occidente permettendo lo sviluppo insediativo sul versante meglio esposto meridionale.

Il paese, già denominato Palmula Monteverde, affonda le sue radici in tempi remotissimi: verso l’anno Mille i cittadini, per difendersi dalle scorrerie barbariche, si rifugiarono sull’attuale monte, dove nel 1095 Pandolfo di Sangro costruì la parte più antica del Castello, intorno al quale si sviluppò il centro urbano.

L’abitato parte cosí, nel suo nucleo primitivo, come aggregazione a ridosso di una primigenia torre con funzione evidente di avvistamento rispetto agli abitati fronteggianti e che solo in un secondo tempo verrà trasformata in residenza gentilizia castellata assumendo la forma del palazzo Severino Gagliati intorno al XVII-XVIII secolo.
Nel sec. XII il borgo chiamato Palmula, fu feudo di due militi, tenuto da Filippo Grandinato, esponente di una famiglia feudale di origine longobarda.
Nel sec. XV appartenne a Paolo di Sangro e alla fine del XVIII secolo ai Severino-Longo, marchesi di San Giuliano e Galiati.
La chiesa parrocchiale viene a collocarsi in posizione intermedia rispetto all’intero asse mediano il quale sottolinea l’origine laica della postazione e l’insediamento ecclesiale come successivo e sottoposto a quello civile.

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La forma che ne esce è quella di un fuso estremamente allungato protetto da un dirupo (difesa passiva, come s’è detto) sul lato occidentale e aperto verso il lato orientale.
La conformazione e l’impianto sono strettamente medioevali come tipo sia di struttura urbana che di edilizia pura e semplice.
Ogni vicolo poi è ripetutamente coperto da archi e sopportici che compattano la struttura insediativa e la rendono più salda verso l’esterno di case-mura la cui funzione difensiva è del tutto evidente ancoroggi.
Gli accessi erano due soli in corrispondenza delle due estremità dell’abitato: uno meridionale dall’attuale porta Gagliati o del Ribellino o da Capo e uno da settentrione detto da Picoli o da Piedi.
I due accessi corrispondono in tutto e per tutto a quelli arcaici appena variati dagli effetti della nuova viabilità.

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Le vestigia antiche sono rintracciabili nel Castello medievale con annessa la cappella marchesale di San Carlo e nel caratteristico borgo, ricco di cortili, sottoportici, portali in pietra, lunette e ringhiere in ferro battuto e ghisa.
La cappella gode di una notevole facciata con portale in pietra del sec. XVIII. La torre di difesa si pensa sia stato il fulcro e termine del centro storico fortificato, della cinta muraria medioevale restano due porte: Porta da Capo, detta del Ribellino e Porta da Piedi, collegate da un’unica stradina, perpendicolare a questa partivano i vicoli gradonati che finivano sulle mura, questa forma allungata è tipica degli insediamenti di crinale costituita da un asse mediano su cui s’aprono stretti vicoli trasversali: ossia un impianto a pettine bifrontale.

La forma è tuttavia in questo caso pesantemente condizionata dalla ristrettezza della cresta che assicura la difesa passiva e dunque il sedime edificato è costretto a svilupparsi secondo isolati abbastanza corti lungo un asse invece abbastanza lungo.
Al Trecento risale la torre campanaria della chiesa di Santa Maria delle Grazie ricostruita attorno alla metà del XVIII sul sito di una più antica chiesa si pensa risalente al 1300, in cui si attualmente si conserva il Corpo Santo di San Valentino P.M.
La chiesa è arricchita da un organo settecentesco intagliato e dorato e da due particolari acquasantiere, nel cui interno sono scolpiti rispettivamente un serpente ed un pesce.
Uscendo dal paese si incontra il Santuario Mariano di Maria SS.ma del Carmine, facente parte del convento costruito dai Frati Minori di San Francesco nel 1583, con la classica impostazione di questo tipo di strutture ovvero chiesa con addossato sul lato lungo l’edificio che ospita i frati con chiostro interno.

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