Descrizione
Il santuario Madonna SS. del Carmine è di origine antichissima, si tratta di un ex convento francescano.
Secondo alcuni il santuario di Palmoli risale al duecento e sarebbe il più antico santuario dedicato alla Vergine nei dintorni (la documentazione è andata distrutta).
All’inizio il santuario era una piccola chiesa rurale fuori le mura.
Il nome originario del santuario fu S. Maria del monte Carmelo, ma sotto l’influsso della dominazione spagnola nel Regno di Napoli, subentrò il titolo di S. Maria del Carmine. Spesso, però, compaiono indifferentemente ora l’uno ora l’altro.
Nel 1583, per opera dei frati minori osservanti di san Francesco, accanto al santuario sorse il convento di Santa Maria del Monte Carmelo, che accrebbe il decoro, il culto e il prestigio. Per tutto il ‘600, il ‘700 e quasi tutto l’800, il santuario fu meta di pietà popolare e anche luogo di sepoltura.
Aperto e chiuso varie volte, fu chiuso definitivamente nel 1886 e convento e santuario furono incamerati dallo Stato, che li cedette nel 1869 al comune di Palmoli, il quale nominò custodi o eremiti per la gestione, senza destinarlo ad alcun uso.
Il santuario, meta di pellegrinaggi alla Vergine, si conservò abbastanza bene, il convento deperì a tal punto che fu ridotto per i 3⁄4 ad un cumulo di macerie.
Nel 1937, i figli della Santa Famiglia di origine spagnola, profughi dalla guerra civile, chiesero ed ottennero il diruto convento del Carmine. Nonostante le difficoltà della seconda guerra mondiale, riuscirono a ristrutturare il vecchio convento ed abbellire il santuario.
Durante gli ultimi anni del conflitto mondiale, il collegio fu prima ospedale militare dei tedeschi e poi sede del comando alleato.
Alla chiesa è collegata l’antica Fiera del Carmine (26 agosto) originariamente (citata nel 1683) tenuta presso un’abbazia vicino al fiume Treste, poi passò al Convento della Madonna del Carmine.
In passato si svolgeva nei giorni 25, 26, 27, 28 e 29 agosto e, per durata ed importanza, era ritenuta una tra le fiere più grandi dell’intera regione. In quei giorni attorno al 25 agosto 1937 c’era un movimento di 9000 persone, uniti alla popolazione residente di 2800 abitanti, affluivano quindi nei dintorni del Santuario quasi 12.000 presenze divise nel corso di quattro giorni. Le “barracche”, allestite dai palmolesi per dare ristoro ai visitatori, restavano in opera persino durante la notte; pollo fritto e fagioli conditi con olio d’oliva del luogo, erano i piatti predominanti, sapori poveri di una antica tradizione.Fino agli anni ottanta la tradizionale fiera degli animali resse, ed ancora adesso, fra i diversi ambulanti c’è chi vende piccoli animali, ma i tempi sono cambiati, e la fiera si è omologata alle altre, non dobbiamo dimenticarci però ciò che è stato.
Modalità d'accesso
Assenza di barriere architettoniche.
Indirizzo
Punti di contatto
Ulteriori Informazioni
Costo: Gratuito.
Ultimo aggiornamento: 5 marzo 2024, 14:47